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COSA VEDERE IN GITA SCOLASTICA NELLA CITTA` DI MATERA |
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Percorsi Culturali |
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Sassi di Matera, Chiese Rupestri, Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano.
Matera è una vecchia cittadina dal fascino che solo l’età può realizzare. È un borgo solitario, arroccato sulla collina, con una certa aria malinconica... dove sembra che si sia fermato il tempo. Proprio per questo Matera piace, perché si conserva ancora “intatta”, con le sue scale e i sali-scendi, con i suoi palazzi pallidi tirati su fra una roccia e l’altra (non per caso il centro storico di Matera è stato inserito nei beni Unesco), sperduta tra le colline come una città dimenticata.
Ecco alcune delle sue bellezze dalle quali bisogna farsi affascinare.
I Sassi di Matera A sentire parlare di Matera la prima cosa che viene in mente, anche senza sapere di che si tratta, sono i suoi “sassi”. Ebbene con “Sassi di Matera” è indicato il centro storico della città, costituito da un intreccio particolare e intricato di vie, chiese, abitazioni, palazzi e scalinate. Questi antichi rioni conservano il sapore del tempo che è stato, testimoni degli avvenimenti che di epoca in epoca hanno coinvolto la città di Matera; e restano uno dei pochi casi in cui l’uomo, nonostante la modernità, abbia saputo mescolarsi alla natura senza distruggerla.
Il Duomo di Matera e il rione Civita Il Duomo di Matera sorge sul promontorio del rione Civita, che domina e divide la parte nuova della città dalla vecchia. La Cattedrale di Matera offre una splendida veduta sul Sasso Barisano. La costruzione risale al XIII secolo ed è sorta sui resti dell'antica Chiesa di Sant'Eustachio. L’esterno è di un genuino stile romanico pugliese, mentre l’interno è piuttosto caratterizzato da spunti barocchi. Oltre al celeberrimo presepe di pietra che fu realizzato nel 1534 da Altobello Persio, nella Basilica potrete ammirare il sarcofago contenente le spoglie di San Giovanni a Matera, un affresco bizantino della Madonna della Bruna con Bambino, un coro ligneo nell'abside ed un affresco del Giudizio Finale portato alla luce da alcuni lavori di restauro. La Cattedrale è intitolata a Santa Maria della Bruna, protettrice della città in onore della quale ogni 2 luglio si celebra una grande festa.
Le Chiese Rupestri La testimonianza più tipica dell’arte rupestre nel territorio della città di Matera è costituita dalle decine di chiese, eremi, cenobi, basiliche e cripte scavate nel tufo. Spesso deliziose anche per gli affreschi che le arricchiscono, esse sono disseminate all'interno dell’altopiano murgico e lungo i suoi precipizi o inglobate nel tessuto urbanistico dei Sassi di Matera. Un patrimonio di notevole importanza, tanto che si è soliti far iniziare la storia dell'arte della Basilicata dagli affreschi della cripta del Peccato Originale. Queste chiese risalgono per buona parte all'Alto Medioevo, quando la Lucania era contesa tra i domini bizantini e longobardi e si affermava il fenomeno del monachesimo. Alcune tra le Chiese più importanti sono: S. Pietro in Principibus, Madonna della Croce, Cripta del Peccato Originale, Vitisciulo e S. Luca, Madonna delle Virtù, S. Lucia alle Malve, S.Maria de Idris, Convicinio di S. Antonio (un complesso di quattro chiese), S. Barbara, S. Maria della valle o La Vaglia.
Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano Istituito con provvedimento regionale, il Parco si estende su una superficie di 8000 ettari tra i comuni di Matera e Montescaglioso ed è situato su di un altopiano la cui quota varia dai 300 ai 500 m. Ad un primo sguardo il territorio appare piuttosto aspro, come un deserto roccioso rinfrescato da una bassa vegetazione e costellato di canyon, dirupi e costoni modellati dagli eventi atmosferici. Tra le rocce scorre lentamente il torrente Canopro, meglio noto come Gravina di Matera. La Murgia deriva il suo nome dal latino “mur”, con il quale i lucani indicavano le rocce scoscese. I profondi canyon che separano gli altopiani sono l'elemento paesaggistico più ricorrente nel territorio del Parco e vengono denominati gravine. Nonostante appaia quasi incredibile, in una zona così impervia la natura ha dato e dà modo di esistere a un gran numero di piante e animali, senza dimenticare le numerosissime testimonianze del passaggio dell’uomo. I segni più antichi di tale presenza sono stati rinvenuti presso la Grotta dei Pipistrelli, situata lungo una gravina a cui si accede dal Rione Agna di Matera. È una grotta scavata dal mare milioni di anni fa, profonda 72 m., alta da 5 a 13 m. e abitata dall'uomo sin dal Paleolitico superiore. E ancora i villaggi trincerati di Murgecchia, Murgia Timone e Tirlecchia, risalenti al Neolitico, individuati grazie alla localizzazione e disposizione delle buche che reggevano le palizzate. Come accennavamo, durante il Medioevo la Murgia divenne meta di un gran numero di eremiti e di asceti che, sfuggiti alle persecuzioni religiose in Oriente, in questi luoghi diedero vita a un insediamento rupestre religioso omogeneamente distribuito in tutto il territorio del Parco.
Sparse all’interno del Parco sono state identificate circa 150 chiese rupestri. |
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