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COSA VEDERE IN GITA SCOLASTICA AD AMELIA |
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Percorsi Culturali |
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Incastonata come una pietra preziosa tra le colline dell'Umbria meridionale e difesa dalle sue antichissime mura ciclopiche, Amelia è una cittadina rara, immersa in un paesaggio da cartolina. Essa conserva la statua dedicata a Nerone Claudio Druso, detto il Germanico - per via delle numerose vittorie realizzate tra la Dalmazia, la Germania e la Pannonia - nato nel 15 a.c. e adottato da Tibero per volontà di Augusto. Amelia grazie alle sue cisterne è, come Narni e Orvieto, tra le mete preferite degli amanti delle città sotterranee.
Ad Amelia consigliamo di visitare:
La Porta Romana, porta di ingresso alla città, che insieme alla mura poligonali del VI-V a.C. sono il tratto caratteristico della città.
Il Duomo di Amelia, costruito tra l’ XI e il XII secolo, distrutto durante un incendio e poi ricostruito nel 1600, è situato sulla cima del poggio dell’antica rocca. Della struttura originale oggi non rimane che lo splendido campanile dodecagonale. All’interno sono conservati preziosi elementi artistici che ne testimoniano la ricchezza culturale: gli stendardi di origine turca, i sepolcri di Baldo e Bartolomeo Farrattini, le tele di Nicolò Circignani, l’ultima cena di Francesco D’Amelia, ed ancora affreschi di Luigi Fontana, il sepolcro del vescovo Giovanni Geraldini e un crocifisso ligneo del XVI secolo.
I Palazzi di Amelia, da Palazzo Farrattini, del VI secolo, al Palazzo Comunale, che risale al XVII e si trova in piazza Matteotti, passando per Palazzo Petrignani e Palazzo Nacci: rispettivamente costruiti il primo nel VII secolo e il secondo nel V secolo.
La Foresta Fossile di Dunarobba, costituita dai tronchi di immensi alberi, somiglianti alle sequoie, dal diametro di 1,5 metri, sepolti, spezzati e conservati dall’argilla.
Le Cisterne Romane: qualsiasi viaggiatore, inoltrandosi all'interno del sorprendente labirinto di locali sotterranei siti sotto piazza Matteotti, non può che rimanere impressionato dall'imponenza, dalla perizia costruttiva e dal perfetto stato di conservazione del complesso idraulico delle Cisterne Roane edificato circa 2100 anni fa. La loro storia secolare si legge sulle pietre delle possenti pareti, sulle splendide volte a botte, sulla ruvida quanto efficace pavimentazione e perfino sul sottile manto di stalattiti che aggrazia il soffitto di alcuni vani. |
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