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COSA VEDERE IN GITA SCOLASTICA A ORVIETO |
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Percorsi Culturali |
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Antica città costruita su uno sperone di tufo che domina la valle sottostante, Orvieto, vista da lontano, sembra un enorme castello. È nota in tutto il mondo per la bellezza del duomo e la forte vena etrusca che la caratterizza, riscontrabile in particolare nella necropoli e nei musei cittadini. Passeggiare per le vie e le piazze di Orvieto, avventurandosi nei suoi sotterranei alla scoperta dei suoi misteri, è un’esperienza suggestiva da non lasciarsi sfuggire.
Ecco come riscoprire le tracce del suo affascinante passato:
Innanzitutto il Duomo di Orvieto, esempio di architettura romanico-gotica, ricco di opere d’arte, al cui interno è custodito il Sacro Corporale. Esso fu iniziato sul finire del tredicesimo secolo e completato poco prima della metà del quattordicesimo per opera di Lorenzo Maitani (autore della mirabile facciata). L’interno è impreziosito da importanti opere, tra le quali gli affreschi di Luca Signorelli e il Reliquiario del Corporale.
Ma alcune delle bellezze di Orvieto vanno cercate nelle viscere della terra: Orvieto infatti è nota per essere costruita su uno sperone di tufo, facilmente erodibile e, dunque, sotto la città in superficie sorge un'altra città sotterranea interamente ricavata dalle cavità scavate dagli abitanti nel corso dei secoli. Una visita a Orvieto non può dunque dirsi compiuta senza aver visto i suoi pozzi o le sue grotte; il più famoso è probabilmente il Pozzo di San Patrizio, accanto ai giardini comunali che si trovano all'interno della Fortezza dell'Albornoz. Esso fu scavato per volere di Clemente VII, rifugiatosi ad Orvieto durante il sacco di Roma nel 1527. La sua realizzazione fu dovuta a motivi strategici di difesa e affidata ad Antonio da Sangallo, coadiuvato da Giovanni Battista da Cortona. Le sue dimensioni sono impressionanti: è profondo 62 metri e ha un diametro di 13,5. Tutt'attorno si snodano due scale a chiocciola elicoidali che non si incontrano mai, composte da 248 gradini ognuna, che ricevono luce da 72 finestre creando un'atmosfera surreale e impressionante.
Con la Necropoli Etrusca del Crocifisso del Tufo, situata alle pendici delle rupe di Orvieto e risalente agli anni di fine sesto e inizio del quarto secolo a.C., Orvieto ci propone un salto nella storia. Il nome della necropoli deriva da una statua di Cristo intagliata nel tufo, Il Crocifisso di Tufo appunto, opera di un ignote artista cinquecentesco e conservata in una cappella rupestre. La necropoli, molto organizzata da un punto di vista urbanistico, contiene circa 70 tombe, di forma rettangolare e in mattoni di tufo, raggruppate in veri e propri isolati. Gli oggetti di corredo ritrovati al loro interno sono conservati nel Museo Faina di Orvieto. Diversamente dalle Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia, in quella di Orvieto non sono presenti sepolture monumentali, tutte le tombe hanno infatti la stessa superfice di circa sei metri quadrati.
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