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COSA VEDERE IN GITA SCOLASTICA NELLE CINQUE TERRE
Percorsi Naturalistici
Una visita al parco delle Cinque Terre, patrimonio Unesco, in qualsiasi momento dell’anno, ma in particolare durante le belle stagioni, resterà qualcosa di cui difficilmente riuscirete e a scordarvi.
Se dovessimo descrivere le Cinque Terre con una parola sola questa non potrebbe che essere armonia, perché al di là degli incantevoli borghi, dello splendido mare e della natura incontaminata ciò che ci riempie visitandole e che non ci abbandonerà una volta andati via, è un senso di pace, di rilassatezza, di mitezza, di tepore. Ma armonia è anche il delicato equilibrio che questi luoghi hanno saputo creare con l’ambiente che li circonda, sia nei confronti del mare che del promontorio dal quale si affacciano.
Le coltivazioni digradano lungo i fianchi delle montagne, quasi accompagnate dalle curve che questi descrivono; i sentieri si perdono nel litorale, si confondono tra gli anfratti, come vie segrete in un mondo fatato; i cinque borghi sono piccoli, arroccati in modo tale da sembrare poggiati lì non si capisce come, si adattano alle scogliere, non le deturpano, le impreziosiscono. La loro storia si legge tra le chiese e i palazzi, nei piccoli cimiteri, lungo i percorsi… sono storie immerse nel mare, ispirate dalla sua maestosità e profondità tanto affascinanti quanto, a volte, pericolose.
Le Cinque Terre non sono un luogo da visitare ma un sogno di cui sapersi innamorare.

Come visitare le Cinque Terre

Levanto
Si consiglia in ogni caso di alloggiare fuori dalle Cinque Terre e Levanto è sicuramente il luogo più adatto ad accoglierci. È una cittadina di mare circondata da una vallata di meravigliosi vigneti, dipinta dei colori caratteristici con i quali i liguri abbelliscono palazzi e abitazioni. Il suo litorale, prevalentemente sabbioso, si estende da Punta Levanto al Promontorio del Mesco e saprà offrirvi al tramonto scorci assolutamente romantici, ad esempio percorrendo il lungomare fino ad arrivare  alle scogliere di Punta Levanto per poi volgere lo sguardo al promontorio immerso nel sole che si abbassa sul mare… sembra quasi che gli alberi sulla sua cresta stiano per tuffarsi dentro di esso. Il centro, percorso da strette vie chiamate caruggi, è caratterizzato da un’intensa unione di arte e di storia, alcuni esempi sono il Castello, la Chiesa di S. Andrea e l’ex convento delle Clarisse. Levanto è senz’altro il luogo più comodo da cui partire alla volta delle Cinque Terre: dalla sua stazione partono con frequenza i treni che le attraversano (da prendere assolutamente almeno un paio di volte); da via Cantarana invece inizia, per gli amanti della natura, il sentiero che si addentra nel Parco delle Cinque Terre e conduce fino a Monterosso, ma attenzione, è faticoso!

Monterosso
Monterosso è un borgo caratterizzato da un centro medievale, la parte più antica, più ampio rispetto agli altri paesi delle Cinque Terre. Lungo il litorale si estende invece un quartiere residenziale moderno.
Le sue origini sono da collocare intorno al settimo secolo quando le popolazioni della collina, minacciate dalle invasioni barbariche, trovarono rifugio sul mare.
Da allora sempre legato ad esso, il borgo ebbe un’importante tonnara che lo rese famoso per il suo pescato.
La collina di San Cristoforo separa le due zone del paese. Monterosso Vecchio è rimasta sostanzialmente intatta e presenta i tratti caratteristici dei borghi delle Cinque Terre: le tipiche case-torri attraversate dagli stretti caruggi.
A Monterosso, preda di continue lotte sul mare, furono approntati diversi sistemi di difesa, di questi  oggi rimangono il Castello, a strapiombo sul mare, con i suoi tre torrioni rotondi; alcuni tratti della cinta muraria; la Torre Medievale, oggi campanile della Chiesa di San Giovani, e la Torre Aurora (due delle tredici torri che difendevano Monterosso).
Il moderno quartiere residenziale si snoda invece lungo la passeggiata a mare nella contigua insenatura di Fegina, da cui la zona prende nome. La spiaggia di Monterosso è la più estesa sulla costa delle Cinque Terre ed alterna tratti sabbiosi a scogli isolati. Questo tipo di litorale ha determinato la vocazione turistica del paese, che possiede la maggior ricettività alberghiera della riviera.

Vernazza
Vernazza è, tra i borghi delle Cinque Terre, quello che più ha conservato l’aspetto di piccolo borgo sul mare, soprattutto grazie al porticciolo naturale e alla tradizione marinara che si mantiene sin dall’antichità.
Vernazza è stata nel corso dei secoli una cittadina dalla forte rilevanza politica ed economica, e ciò è oggi testimoniato dal suo aspetto: essa si presenta come un borgo nobile ed elegante adagiato su una ripida scogliera. Il paese sorge lungo il torrente Vernazzola, oggi coperto, e risale lungo le pendici di uno sperone roccioso che lo nasconde se si proviene dal mare. È costituito da ripide e strettissime viuzze che sbucano su una piccola piazza posta di fronte al porticciolo; le case sono poste su vari dislivelli come in un labirinto intricato e sempre nuovo da scoprire.
Il sistema difensivo di Vernazza sfruttava l’insenatura naturale del luogo, all’interno della quale fu costruito un porto per le galee unico nelle Cinque Terre. Delle fortificazioni oggi rimangono ben visibili il Castello dei Doria, che protegge il porticciolo, alcune torri vedetta, il Torrione e tratti di mura.

Corniglia
È la più alta e arroccata delle cittadine delle Cinque Terre. Corniglia infatti non si affaccia direttamente sul mare ma sorge in cima a un promontorio alto un centinaio di metri, per raggiungere il quale occorre percorrere le 33 rampe di scale (chiamate la Lardarina) con i loro 377 gradini!
Il paese è circondato su tre lati da vigneti e sul quarto si affaccia a strapiombo sul mare offrendo una vista mozzafiato.
Le sue origini sono romane come dimostra il nome, derivato dalla gens Cornelia a cui apparteneva il possedimento. Le case di Corniglia infatti differiscono dalle strutture tipiche delle Cinque Terre, sono piuttosto basse e simili a quelle dell’entroterra.
Vista dal basso Corniglia sembra un gioiello di pietra, un castello su una montagna, un luogo incantato. Dall’alto offre forse la vista migliore di tutte le Cinque Terre, riuscendo ad abbracciare l’intero orizzonte e a cogliere tutti gli altri borghi delle Cinque Terre.
Delle strutture difensive di Corniglia non resta che un rudere posto su una rocca a strapiombo sul mare, si ha notizia di un castello ma, ad oggi, non ci sono elementi sufficienti neppure a stabilirne l’ubicazione.

Manarola
Arroccata su una scoscesa e scura scogliera, Manarola più che un paese sembra un presepe. Le sue origini sono molto antiche e si devono a una fondazione romana, il nome deriva infatti dal latino manium arula, ovvero tempietto dedicato ai Mani.
Le case di Manarola sembrano costituire un unico blocco, aggrappato alla collina come se stesse per scivolare in acqua, e danno l’idea di un grande castello a picco sul mare.
Nella parte più alta dell’abitato è presente una piazzetta accogliente sulla quale sono concentrati gli edifici religiosi del paese: Chiesa, Oratorio e Torre Campanaria.
Alle spalle di Manarola, vigneti e muretti a secco ce ne riportano la tradizione contadina oltre che marinara. Scendendo a mare è possibile godere di magnifiche passeggiate e panorami d’incanto; le scogliere sono invece divertenti e curiose sia per immersioni che per tuffi strabilianti.
Da Manarola infine parte il sentiero più famoso delle Cinque Terre, la Via dell’Amore che conduce sino a Riomaggiore. Purtroppo attualmente (febbraio 2013) è chiuso per la necessità di effettuare lavori di ripristino a seguito di una frana, ma si spera che presto potrà di nuovo offrire i suoi panorami: lo sguardo non potrà che perdersi ad ammirare le verdi colline da un lato, e l’azzurro del cielo e del mare dall’altro. La sensazione di essere pienamente immersi nel paesaggio, sospesi sul mare, dà quel senso di pace e armonia che gli abitanti hanno ben colto consacrando il sentiero all’amore.

Riomaggiore
L’ultimo borgo delle Cinque Terre, o il primo se si viene da La Spezia, è Riomaggiore.
Il paese si sviluppa verticalmente, digradando dalla montagna al mare, ed è attraversato da scale e scalinate che si diramano tra le case, strette o come abbracciate le une alle altre e tipicamente dipinte dei colori liguri. Sotto la via principale del paese scorre il torrente Rivus Maior che da il nome al borgo. L’abitato è naturalmente un alternarsi di dislivelli e viuzze che lo rendono entusiasmante, e un po’ faticoso, da visitare. Da ammirare sono la Chiesa di San Giovanni Battista e il Castello di Riomaggiore eretto sul colle Cerricò.
I dintorni e il panorama di Riomaggiore sono di indiscutibile fascino, immersi nel verde dei vigneti e degli uliveti, che lo racchiudono delicatamente come una verde coperta.
Da non perdersi, anche e soprattutto in inverno, sono le barchette colorate di rosso o di giallo o di azzurro tirate in secco sui lastricati alle spalle del piccolo porto che, in un certo senso, evocano un’idea di accoglienza.


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