Il caratteristico profilo di un isolotto che rompe la monotona piattezza
dell'orizzonte lungo la costa nord occidentale della Sicilia è segno distintivo
del piccolo comune di
Isola delle femmine.
Ormai quasi un sobborgo di Palermo, cui è unita da un'autostrada e da una
sequenza di palazzine e villette senza soluzione di continuità, il borgo
marinaro conserva tuttavia le sue intrinseche caratteristiche e la sua
personalità, mantenendo i legami con il passato pur proiettandosi nel futuro.
In passato quello di isola, che ha un sapore leggendario e che è legato
proprio a quell'isolotto aspro e solitario tuffato nell'ininterrotto blu di mare
e cielo.
Le leggende legate all'Isola delle Femmine
Ai bambini, passeggiando lungo l'anello del vecchio porto, si racconta la
fantastica, orrida, storia di una spaventosa prigione di donne, arroccata
proprio su quel brullo isolotto per isolare definitivamente le sciagurate dal
resto del mondo.
Agli occhi disincantati di un adulto il decrepito rudere, che si erge nel
punto più alto dell'isola, tutto sembra, invero, tranne che una prigione, e
infatti si tratta di quel che resta
di una torre di avvistamento, parte del macchinoso quanto poco efficace
sistema "di fuori", alla quale ne corrispondeva un'altra detta
"di terra", di forma circolare, che ancora si può osservare a
sinistra del paese, e che costituisce la più antica emergenza architettonica
del luogo.
Un'altra leggenda che unisce la vicenda di isola delle femmine a quella
della vicina
Capaci, vuole che il nome derivi dalla presenza qui, in tempi
remotissimi, di una minuscola comunità di
donne turche, condannate all'esilio dai loro stessi congiunti per una
non specificata colpa: per anni le disgraziate vissero sull'isoletta, nella
torre da loro stesse costruita, fin quando i parenti, pentiti del proprio gesto,
le raggiunsero per fare pace.
Decisa a ricomporsi, la piccola colonia si trovò a fare i conti con la
ristrettezza dello spazio a disposizione, pur essendo decisa a spostarsi sulla
terra ferma, dove fondò, appunto, il nuovo paese di Capaci.
Effettivamente anche la storia crea un legame fra Capaci ed Isola delle
Femmine, ma lo basa su interessi economici: furono infatti, che si recavano
nel braccio di mare antistante per pescare i tonni, a creare il primo nucleo
della futura cittadina, realizzando una tonnara in piena regola, alla quale
appoggiarsi nel periodo di passaggio dei grossi pesci.
All'ombra della tonnara sorse più tardi una chiesetta ad uso dei pescatori
e per lungo tempo, a causa della paura dei pirati che saccheggiavano i paesi
della costa, insieme alla già nominata torre di avvistamento, queste due furono
le uniche costruzioni nel territorio isolano. All'inizio dell' Ottocento,
finalmente, pur essendo caduta in disuso la tonnara, i primi pescatori diedero
vita al nuovo borgo marinano, che nel 1855 staccatosi da Capaci, divenne comune
autonomo. Circa un secolo più tardi, dopo un periodo di spopolamento, dovuto alla
massiccia emigrazione negli Stati Uniti, dove molti si raccolsero nella
fitta comunità di Pittisburgh, Isola delle Femmine riprese a crescere,
acquistando l'attuale fisionomia di centro balneare. Naturalmente il turismo non
è l'unica attività economica: fabbriche di arredamento, produzione di
ceramiche (ad Isola delle Femmine ha sede lo stabilimento "La Musa",
noto per le belle ceramiche artistiche) e di imbarcazioni tipiche impegnano
ugualmente gli isolani, garantendo al comune un certo benessere.
La visita
L'isola frequentata già in epoca romana è nota per la preparazione di una
salsa di pesce: il garum.
E' dominata dalla torre di avvistamento costruita per difendersi dai pirati,
molto bello è il borgo marinaro affollato da barche da pesca ed infatti è il
pesce il protagonista del borgo a cui viene dedicata persino una sagra, nel
cuore dell'estate, durante la quale enormi quantità di pesce grigliato vengono
offerte ai visitatori convenuti da ogni parte.
Altra visita importante è la riserva naturale istituita dalla Regione Sicilia e
affidata in gestione alla Lipu.
Essa dista circa 800 metri dalla costa ed ha consentito la salvaguardia di
un patrimonio naturale di flora di 140 specie. La formazione a garica con
arbusti di lentisco e barbosa occupa la parte centrale dell'isola. L'isola offre
rifugio ad una colonia di Gabbiani reali mediterranei, tra le piu' importanti
del mar Tirreno. L'isola posta sulle rotte migratorie, è scelta da diverse
specie di uccelli come oasi di sosta. Popolano la riserva la lucertola
campestre, il Biacco, il coniglio selvatico, numerose coloratissime farfalle
insieme a diversi coleotteri.
La riserva marina comprende uno dei fondali più interessanti che circondano
l'isola.
La sua principale caratteristica è la varietà di ambienti marini: estese
praterie di Posidonia oceanica, fondali sabbiosi, regno della Pinna
nobilis, anfratti e pareti rocciose che offrono sicura dimora a innumerevoli
esseri viventi; la presenza di plancton e di correnti marine attira pesci
pelagici come le Ricciole, i Palmiti e i pesci Luna.
L'Isola delle Femmine dista 171 Km. da Agrigento, 174 Km. da Caltanissetta,
181 Km. da Catania, 193 Km. da Enna, 291 Km. da Messina, 14 Km. da Palermo, alla
cui provincia appartiene, 315 Km. da Ragusa, 339 Km. da Siracusa, 93 Km. da
Trapani....numerose gite culturali possono quindi essere effettuate in modo
comodo ed agevole unendo alla vacanza naturale anche la cultura che le belle
città siciliane offrono.
Alberghi e ristoranti allietano i turisti,
ricordiamo il Saracen Sands Village, convenzionato con Club Scuola Italia,
dove potrete trascorrere una vacanza tra natura e cultura tra le più belle e
divertenti.
IL SARACEN SANDS VILLAGE
Inserito nella bellissima cornice della riserva naturale di Isola delle femmine, il Saracen Village si affaccia direttamente su una bellissima spiaggia di fine sabbia bianca con un mare limpido e cristallino.
Il villaggio dispone di 250 camere con TV a colori e satellitare, animazione, sports terrestri e nautici a vela inclusi nel prezzo.
Saracen Sands Village è a Isola delle Femmine, Viale dei Saraceni, 1
Tel 091.8671423
Fax 091.8671371
e – mail:
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Buon divertimento!