LE SCUOLE HANNO STRUMENTI TECNOLOGICI, MA NESSUNO LI USA
Le scuole italiane sono iperdotate tecnologicamente. Ma tablet, pc e lavagne interattive sono nelle aule a prendere la polvere. I nativi digitali, cioè i ragazzini nati ai tempi della rete, devono confrontarsi con una scuola ancora vecchio stampo, che non sta al passo con il mondo che li
circonda. E' quanto emerge dall’Indagine conoscitiva sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia
2012, presentata da Telefono Azzurro ed Eurispes.
Quasi la metà degli adolescenti tra i 12 e i 18 anni non ha mai utilizzato nell’ultimo mese internet con gli insegnanti (46,2%), mentre solo il 10% l’ha usato quasi ogni giorno. Percentuali simili si registrano per l’utilizzo delle Lavagne Interattive Multimediali (Lim): il 46% non le ha mai usate nell’ultimo mese, il 17,6% dichiara di averle usate quasi ogni giorno. Il 72% del campione riferisce che i propri insegnanti non hanno mai parlato in classe, nell’ultimo mese, di
temi riguardanti la sicurezza in Internet; uno su 4 (25,7%) lo ha fatto solo qualche volta.
Ancora: il 92,3% dei ragazzi afferma di non essersi mai applicato con i propri insegnanti al lavoro di preparazione di materiali da mettere sui
blog/forum. Altrettanto raro risulta essere il lavoro di elaborazione di testi per un
e-book: ben il 93,1% non lo ha mai svolto in classe nell’ultimo mese, il 4,5% solo qualche volta.
Nelle scuole degli adolescenti intervistati da Telefono Azzurro e Eurispes, tuttavia, vi è una
diffusissima presenza di laboratori informatici (94,6%) e di un sito internet dell’istituto
(94,3%). Risultano molto diffuse anche le Lim, presenti nell’81,2% dei casi e
nel 79,8% delle scuole tutti i computer sono connessi alla rete. Sono stati rilevati però
aspetti meno incoraggianti: meno di un terzo dei ragazzi (30,6%) riferisce che nella sua scuola si organizzano corsi per utilizzare internet in modo consapevole. Nel 29,8% dei casi la scuola possiede un blog, nel 28,6% un giornalino scolastico, nel 21,4% un forum; la presenza dei tablet è ancora irrisoria (3,3%).
Anche una ricerca AlmaLaurea rivela che, se da una parte computer e dispositivi digitali non mancano nelle case italiane - la dotazione generica in famiglia è in linea con la media Ocse - in classe siamo in
ritardo. Nelle lezioni di matematica, sette studenti su dieci dichiarano che gli strumenti tecnologici a lezione non sono mai stati usati, per non parlare poi di materie come italiano, scienze e lingue straniere.
Commenta Mario Fierli, su Education 2.0: “Molti anni fa una corrente di pensiero aveva concepito l’idea che l’uso delle tecnologie, di per sé, dovesse per forza provocare l’innovazione didattica. Se le tecnologie hanno cambiato il modo di lavorare, viaggiare, produrre cultura e leggere, perché non dovrebbero cambiare il modo di fare scuola? Ma il problema è che una lavagna interattiva non garantisce una lezione interattiva. L’interattività didattica consiste nel far interagire continuamente quello che l’insegnante dice, mostra e, soprattutto, chiede, con quello che gli studenti pensano, capiscono, hanno la possibilità di rispondere e di domandare. È imbarazzante costatare che è possibile fare lezioni interattive con la lavagna tradizionale e lezioni non interattive con la lavagna interattiva.
E allora cosa se ne deve concludere: che le nuove tecnologie non servono a niente? Certamente no.
Esse sono potenzialmente rivoluzionarie perché possono rafforzare enormemente i modelli più avanzati di didattica. Ma non lo fanno gratis. Non c’è bisogno di meno, ma di molto più studio e di ricerca sui metodi, sui linguaggi, sui
saperi.
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TAG: TECNOLOGIA SCUOLA - TABLET - PC - LIM - STUDENTI NATIVI DIGITALI
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