RAGAZZINI ONLINE, IL DECALOGO PER GENITORI DIGITALI
Carolina aveva 14 anni. Si è ammazzata perché gli amici la prendevano in giro su facebook e twitter. Un'altra ragazzina non può uscire di casa, perché ha vinto un concerto di Justin Bibier e gli altri fan invidiosi minacciano di ucciderla. I mezzi tecnologici mettono i nostri figli in relazione con il mondo: un'opportunità di crescita e di comunicazione, ma anche un pericolo, come dimostrano i casi di cronaca. Il professor Andrea Rossetti, che insegna informatica giuridica all'università degli studi di Milano Bicocca, ha stilato un decalogo per aiutare i genitori a seguire i propri ragazzi anche sui social network. Lo abbiamo intervistato.
Professor Rossetti, perché il decalogo?
Avrei dovuto intitolarlo: dieci semplici ovvietà per il genitore digitale; perché credo che idee come queste siano venute in mente a tutti i genitori che si sono interrogati su come avere la possibilità di controllare quella parte della vita dei loro figli che si svolge in rete. Per i nostri figli i social network sono delle protesi sociali attraverso le quali essi imparano a relazionarsi con gli altri dentro e fuori la rete; privarli della possibilità di accedere a queste protesi credo che sia un danno per la loro crescita di nativi digitali: dovranno imparare da adulti come ci si comporta in Rete.
Ma controllarli è necessario? Non ci si può fidare di quel che abbiamo loro insegnato?
Anche se dal punto di vista tecnico in molti casi i figli sono più preparati dei genitori, questo non significa che le loro capacità cognitive e sociali siano già mature; proprio per questo è importante seguirli nella loro crescita anche dentro la rete. Per poterlo fare è necessario che i genitori si trasformino da immigranti digitali, ossia persone che usano le nuove tecnologie dell'informazione per lavoro, in emigranti digitali, ossia persone per le quali l'uso della rete è parte della quoditianità.
Il decalogo del genitore digitale
1. Non lasciare mai navigare i minori da soli e chiedere conto della loro attività
2. Controllare la connessione: meglio non sia attiva 24h su 24h
3. Tenere il computer con la connessione in una stanza comune
4. Creare un account senza privilegi di amministratore per il minore
5. Gestire l'account con i privilegi da amministratore,
anche sullo smartphone
6. Essere un contatto sui social network ai quali il minore è iscritto
7. Controllare quotidianamente gli account sui social network
8. Controllare periodicamente la cache di navigazione
9. Controllare periodicamente i file di log e la cronologia
10. Custodire tutte le password
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TAG: RAGAZZI ONLINE - SCUOLA - BULLISMO - CYBERBULLI
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