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16/07/2010 |
LE FINALITA' DEL PROGETTO PQM
Il tema della valutazione è di estrema attualità, sia a causa delle nuove disposizioni del Regolamento sulla valutazione degli alunni, sia
per il fatto che il Sistema Nazionale di Valutazione dal maggio 2010 introdurrà stabilmente le prove standardizzate nella scuola primaria e secondaria di 1° grado.
Introdurre nella scuola un sistema stabile di valutazione che parta dalla misurazione standard che prove di valutazione esterna possono
fornire, è ormai una necessità indifferibile.
Quale è, quindi, il contributo che un sistema standardizzato di valutazione esterna degli apprendimenti può fornire alle scuole, per integrare la valutazione formativa quotidianamente effettuata dagli insegnanti nelle loro classi con un punto di riferimento capace di garantire la comparabilità dei risultati?
Ma entriamo nei dettagli: si parla, normalmente, di valutazione esterna quando esiste un organismo di ispezione dipendente dallo Stato centrale che valuta la parte organizzativa e gestionale e l'offerta didattico-educativa delle scuole, prendendo in esame i risultati degli apprendimenti degli alunni nelle diverse materie, le competenze trasversali al curriculum, il raggiungimento e il consolidamento degli standards educativi della scuola, il clima relazionale interno, la professionalità degli insegnanti, la gestione delle risorse umane e finanziarie da parte del management, con l'obiettivo di acquisire informazioni relative al funzionamento della scuola e contribuire a
ri -orientare il sistema.
Tutto ciò si accompagna con la pratica di adottare test nazionali standard da somministrare agli alunni per la misurazione e il monitoraggio sistematico delle performances individuali e le ricadute sull'intero sistema educativo.
Esistono diverse tipologie di test:
a) test di verifica dei risultati degli alunni al termine di un dato livello educativo, finalizzati a rilasciare certificati o determinare l'orientamento successivo degli alunni in base alle capacità e al livello di rendimento.
b) Valutazioni e/o prove standardizzate che hanno come obiettivo principale quello di monitorare e valutare le scuole e/o il sistema educativo nel suo insieme. I risultati dei test, insieme ad altri parametri, vengono utilizzati come indicatori della qualità dell'insegnamento e dell'efficacia generale delle politiche e delle pratiche educative.
c) Test di rilevazione dei bisogni specifici di apprendimento degli alunni a fini formativi, attraverso l'identificazione di follow-up individuali adeguati e di strategie di insegnamento adattate. I test di questa categoria possono essere obbligatori come in Ungheria, Svezia e Norvegia, o opzionali come in Inghilterra e Scozia. In Francia, dal 2007 la valutazione diagnostica a livello primario è diventata opzionale, mentre i test diagnostici all'inizio dell'istruzione secondaria inferiore rimangono obbligatori.
In Italia, fino al 2009 l'unica esperienza introdotta nel sistema scolastico italiano è stata quella della terza prova per gli esami di stato di conclusione del primo ciclo. Prodotta dagli INVALSI, che elabora e trasmette i risultati ad ogni singola scuola e costituisce parte integrante dell'esame di stato.
A partire dal maggio 2010, l'INVALSI erogherà prove standardizzate anche a livelli scolastici inferiori ( 2^ primaria, 5^ primaria e 1^ secondaria di 1° grado), sul modello di quanto succede in altri Paesi
europei. L'obiettivo dell'immediato futuro è quello di estendere anche agli esami di maturità una prova analoga e di aumentarne il peso rispetto alle prove scritte ed orali.
Quale l'obiettivo finale del sistema complessivo delle prove standardizzate? Mettere a disposizione della scuola ed agli insegnanti risultati confrontabili con l'esterno, finalizzato ad individuare carenze e nodi critici nell'erogazione del processo di insegnamento/apprendimento, per progettare concrete e specifiche azioni di miglioramento, di innovazione metodologica e didattica e di formazione del personale.
Fonte: http://pqm.indire.it
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