Lunedì 27 gennaio -“giorno della memoria”
AUSCHWITZ . Questo non è solo il nome di una località tedesca. Questo nome è divenuto un simbolo, tragico richiamo per la memoria. Subito il pensiero corre ai filmati in bianco e nero girati dai soldati statunitensi al loro arrivo ed alle ricostruzioni sconcertanti offerte dai (rari) sopravvissuti. Corre a libri come “Se questo è un uomo”, di Primo Levi, testimonianza di un viaggio nell’Inferno, per un uomo cui venne tolto il proprio nome e che ricevette in cambio un numero tatuato sul braccio. “Auschwitz” è la parola che richiama alla mente lo sterminio di circa 6 milioni di Ebrei, scomparsi dall’Europa durante gli anni della seconda guerra mondiale. Ma allo stesso tempo, 6 milioni di Ebrei sono rimasti nelle tracce della memoria dell’Europa (e del mondo intero) in modo indelebile. A cosa serve ricordarli, adesso? Su questo è stato detto tutto, forse si potrebbe aggiungere che si tratta di una domanda inutile, poiché ricordare assume in certi casi la forma di un DOVERE. Con la Legge 211/00 il nostro Paese ha proclamato il 27 gennaio, data in cui furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, GIORNO DELLA MEMORIA, per non dimenticare la SHOA, le vittime dello sterminio e coloro che vi si opposero mettendo a rischio la propria vita.
Anche Club Scuola Italia ricorda, insieme a tutti voi.
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